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Armando Mancini

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Armando Mancini.

Il terremoto che wikileaks ha provocato con disarmante facilità è destinato ad avere molte altre scosse di assestamento; la cosa che più mi fa divertire è notare come zelanti zerbini si dannino l'anima per cercare di camuffare notizie di poca importanza pratica, ma di grandissima rilevanza politica...

il nostro ministro degli esteri con una zelanza che meriterebbe ben altre cause, si è prodigato nel cercare di contrastare Wikileaks ed i suoi torrenziali file con affermazioni patetiche al limite del ridicolo; definire le pubblicazioni di wikileaks come terroristiche significa esporsi in modo quasi masochistico ad ogni forma di derisione e immolarsi alla causa che è già persa in partenza, perchè i file sono semplicemente veri, e la verità quando viene fuori è come un torrente: inarrestabile; Frattini che afferma "Assange vuole distruggere il mondo" non è credibile, perchè le affermazioni venute fuori sono in gran parte abbastanza banali, e, cosa forse più destabilizzante, tremendamente vere.
Fare sempre la verginella, quando a capo del nostro governo c'è Silvio Berlusconi, ovvero l'uomo che passerà alla storia per avere fatto festini kitch ed essersi circondato di una corte dei miracoli che evoca il celebre "nani e ballerine" che tanti ex socialisti come Frattini sicuramente rocprderanno e tanto rimpiangeranno, significa automaticamente e inesorabilmente essere sconfitti.
Assange ed il suo gruppo meritano un plauso, perchè con la sola forza della parola sono riusciti a scardinare un potere mondiale che governa le masse con modi molto discutibili, e con atteggiamenti etici da compagnia da avanspettacolo; Assange merita applausi a scena aperta, perchè in silenzio sta scardinando i potenti con le loro stesse frasi; sta armando di fucili a parole tutti i potenti e li sta facendo suicidare; la gente, passato il primo momento di comprensibile stordimento, prende coscienza di essere solo manovrata da incapaci.
Assange e Wikileaks merita tutti premi di giornalismo, perchè in un sol colpo ha fatto apparire "vecchi" giornali e tv, in genere molto bravi ad autoalimentarsi e ad autoreferenziarsi.
Quanto ai "leader" o presunti tali: vedere descritti dalla diplomazia Usa in modo molto crudo ma senza ipocrisie, i big della terra come personaggi di un tetrino di provincia fa perlomeno sorridere, ma a ben guardare è tutto profondamente vero.
Geddafi e le sue manie, Berlusconi e le sue frequentazioni (Putin è ben più "comunista" dei "comunisti" D'Alema e Veltroni, o no?), Karzai, Merkel, Sarkozy, nessuno si salva, probabilmente perchè nessuno è da salvare...
Questi teatranti della politica hanno fatto disastri ad ogni livello, riducendo molti paesi a miseri sfondi per le loro esibizioni: lo squallido show di Geddafi con il suo circo nella culla della cristianità è un affronto che grida ancora vendetta; i party di Berlusconi con baldracche verniciate da "escort" che per età potrebbero essere tranquillamente sue nipoti, a me non suscitano alcuna invidia, ma solo una profonda commiserazione, per lui e soprattutto per le mini prostitute.

Assange ha il grande merito di averci fatto sapere quello che nessuno voleva che sapessimo: gli Usa sono d'accordo con noi...
Probabilmente non è uno stinco di santo (il passato di hacker e la recente accusa di stupro qualche problemino potrebbero crearglielo...), ma vivaddio è uno con le palle e tiene in scacco il mondo con metodi che fanno sembrare Al Quaeda dilettanti dall'esplosione facile.

Cercheranno di fermarlo, con le buone o con le cattive, e sarà il pretesto per "imbavagliare" ulteriormente internet, scommettiamo?

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