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Armando Mancini

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L'intelligenza artificiale, una grande opportunità (con qualche paura)

L' IA, sta diffondendosi sempre più spesso nella vita di tutti i giorni, e la sua applicazione spazia in molti campi dal riconoscimento facciale, alla guida autonoma fino  a quello diagnostico, e oltre ai risvolti pratici più evidenti ce ne sono altri più oscuri e inquietanti, ma io la sostengo sempre e comunque e vi spiego perchè...

L'intelligenza artificiale ha avuto grande sviluppo e popolarità negli ultimi 3 anni e i suoi campi di utilizzo sono praticamente infiniti, dal riconoscimento facciale, alla catalogazione di oggetti, dalla sicurezza, alla guida autonoma delle auto, ai compiti ripetitivi in cui serve precisione, fino ad impieghi militari top-secret, spionaggio, nella medicina, nel riconoscimento e nella sintesi vocale e moltissimi altri esempi.

L'utilizzo di sistemi di intelligenza artificiale e reti neuronali, ha moltissimi aspetti positivi; il loro utilizzo, al netto dei costi di impianto e di progettazione che possono essere imponenti, sono estremamente economici e durano praticamente per sempre; gli algoritmi sono codice puro e quindi se scritti correttamente anche piuttosto facilmente mantenibili e modicabili.

Personalmente, ho lavorato in vari progetti con reti neuronali e ia e i livelli raggiunti sono davvero stupefacenti.

A titolo di esempio vi indico un'api in javascript in grado di effettuare riconoscimento facciale partendo da immagini e con risultati davvero sorprendenti; il deep learning ha raggiunto livelli di accuratezza e precisione che non possono essere ignorati e che aprono scenari praticamente infiniti.

I campi di applicazione sono come detto praticamente infiniti e i vantaggi evidenti ed eclatanti, come ad esempio:

L'intelligenza artificiale batte i medici in una gara di diagnosi di tumore. Prima o poi doveva accadere; un sistema di intelligenza artificiale denominato BioMind ha sconfitto 15 tra i migliori medici cinesi nella diagnosi di tumori; per la cronaca il sistema di intelligenza artificiale ha totalizzato 87% contro il 66% ottenuto dal pool di medici...
http://www.xinhuanet.com/english/2018-06/30/c_137292451.htm

Dietro a questo entusiasmo c'è anche un lato oscuro, dai confini ancora tutti da esplorare, e decine di film e telefilm trattano la ribellione delle macchine come uno scenario apocalittico che mette a repentaglio il destino stesso del genere umano.

Il rischio c'è, inutile negarlo, perchè ci stiamo spingendo in campi in cui sono coinvolti etica, religione, psicologia e mille altri risvolti emotivi che fatichiamo a padroneggiare e che ci dovrebbero aiutare e guidare a non sbagliare strada, ma affidarci totalmente alle macchine e alla loro "intelligenza" potrebbe rivelarsi un grosso errore, anche ai fini evolutivi , perchè l'evoluzione di tutte le specie, lo ricordo, è sempre avvenuta essenzialmente per tentativi.

Le macchine forse non si ribelleranno, ma ci comanderanno e ci faranno licenziare

Gli scenari che ipotizzano la rivolta delle macchine sono indubbiamente di grande impatto emotivo, non a caso fanno grossa presa sull'immaginario, e ad Hollywood e dintorni il fenomeno è ben conosciuto e sfruttato (es. l'ottimo Westworld), ma personalmente sono ben più preoccupato di un altro aspetto che è quello occupazionale; fino ad ora si è sempre ritenuto che le professioni a rischio fossero quelle a basso livello di specializzazione e di applicazione essenzialmente fisica, ma ora, con l'evoluzione dell'IA, praticamente tutte le figure professionali sono a rischio, perfino quelle a alto livello intellettivo e di specializzazione come chirurghi, ingegneri, avvocati; non c'è un settore potenzialmente indenne, e le implicazioni economico-sociali sono enormi e preoccupano parecchi sociologhi.

Occorrerà ripensare il mondo ed il concetto stesso di lavoro, perchè lo scenario cambierà radicalmente e le ricadute e l'impatto sulla sfera economica e sociale saranno enormi.

Ma dietro alla tecnologia c'è sempre l'uomo...

Siamo ancora alla fase in cui il papà di ogni sistema di intelligenza artificiale è sempre l'uomo, ma inevitabilmente e in tempi rapidi credo che giungeremo alla fase in cui un sistema di intelligenza artificiale produrrà un altro sistema di intelligenza artificiale più evoluto; il rischio, neanche troppo velato, è che tutto il sistema ci sfugga di mano...

Eppure nonostante questi interrogativi leciti e queste preoccupazioni, io sono super favorevole alla tecnologia e ancor di più all'intelligenza artificiale, a condizione che tutto il processo a partire dagli aspetti legali, sia chiaro e ben definito; a me non preoccupa l'intelligenza artificiale, in tutti i suoi aspetti, a me preoccupa molto più l'uomo che da sempre cerca un qualche pretesto per uccidersi in una nemesi perfetta della sua intelligenza (artificiale o meno) e questo purtroppo, non cambierà mai...

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