Un ddl rischia di diventare un grosso bavaglio per la libertà di espressione in Italia
Dalle cronache di fino impero di questo logoro governo emergono quasi quotidianamente motivi di spunto ed amare riflessioni: un popolo sempre più apatico e che subisce sempre più spesso soprusi, sta per "vincere" l'ennesimo colpo di scure alla già non solidissima libertà: solerti politici zerbino, stanno partorendo in queste ore un decreto legge dagli effetti potenzialmente devastanti per ogni blog (incluso questo) e sito web; in sostanza chiunque si senta "offeso" può intimare la rimozione dei contenuti offensivi o diffamatori, pena l'oscuramento del sito, in perfetto stile China-style: il governo del popolo della libertà (di chi?) sta per mettere il sigilllo ad una delle legge più liberticide della libertà di espressione, che siano mai state create in occidente e che negli Stati Uniti nemmeno si sognerebbero di pensare; la situazione è talmente grave che il sito Wikipedia, la più importante enciclopedia aperta presente sul web, ha deciso polemicamente di oscurare le proprie pagine in italiano, suscitando scalpore in tutto il mondo.
Ma cosa dice questo famigerato decreto legge?
L'aspetto più critico è quello descritto alla lettera a) del comma 29:
[contentbox class="attention" ]
[blockquote class="default" ] Per i siti informatici, ivi compresi i giornali quotidiani e periodici diffusi per via telematica, le dichiarazioni o le rettifiche sono pubblicate, entro quarantotto ore dalla richiesta, con le stesse caratteristiche grafiche, la stessa metodologia di accesso al sito e la stessa visibilità della notizia cui si riferiscono.[/blockquote][/contentbox]
Le conseguenze sarebbero davvero devastanti, perché chiunque si sentisse "offeso" da un giudizio, una critica, una considerazione potrebbe richiedere, senza nessun contraddittorio e parere neutrale, la rimozione del contenuto non gradito.
Già sento il rumore della solita truppa di imbonitori che argomenteranno come al solito che tutto è fatto nell'interesse dei cittadini, splendida metafora che significa in sostanza che decidono loro cosa dobbiamo pensare e cosa dobbiamo dire...
L'ennesimo caso di danno che la classe politica arreca al nostro martoriato paese, senza che i cittadini possano fare nulla, in un micidiale mix di incompetenza e arroganza.
Sono sempre più convinto che questa classe politica (e loro azioni) sempre più spesso, non mi rappresentano.
P.S. Mandiamoli a casa, prima che sia troppo tardi....
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