Sono stati un gruppo icona degli anni 80, degni rivali degli U2... Assistere ad un loro live era un evento...
Gli anni 80 sono stati un momento eccezionale per la musica pop e dance, forse un po' meno per la musica rock che comunque ha sfornato gruppi e cantanti notevolissimi in grado di influenzare i decenni successivi; tra le band che più ho apprezzato, oltre gli U2, i Simple Minds, capeggiati da jim Kerr sono l'esempio tipico della parabola di una band; l'inizio fu subito sfolgorante, grazie ad un pezzo elettro-new wave chiamato "new gold dream,81,82,83,84", pezzo che cavalcava le sonorità tipiche del periodo new wave; la band scozzese conosce un successo repentino e diviene l'antagonista musicale degli U2, altro gruppo che si stava affermando alla ribalta internazionale,con sessioni dal vivo giudicate addirittura superiori.
Da allora, la band miete successi su successi, ed ogni nuovo disco diventa una hit internazionale.
Assieme ai successi cresce anche l'impegno politico, schierandosi a sostegno di Nelson Mandela, contro l'apartheid e regalandoci perle come "Mandela day" o il rifacimento della canzone di Peter Gabriel "Biko"
Il front men del gruppo miete successi anche in campo femminile, sposandosi con Chrissie Hynde antante dei pretenders, e successivamente con l'icona sexy Patsy Kensit.
Il successo comincia a venire meno, ed i Simple Minds entrano in crisi creativa, realizzando dischi al di sotto del loro standard qualitativo.
I Simple Minds hanno saputo regalarmi grandissime emozioni, mescolando sapientemente l'energia del rock con un certo impegno nei testi; oltre al timbro inconconfondibile di Kerr, degno di nota anche il batterista Brian McGee.